fbpx Piemonte | Yookye

Piemonte

La regione delle mille esperienze

Come indica il nome stesso, il Piemonte è la terra delle montagne (“ai piedi dei monti”): è infatti circondato su tre lati dalla catena alpina che proprio qui comprende le vette più alte e i ghiacciai più vasti d’Italia. Seconda regione italiana più estesa, è fortemente radicata nelle tradizioni e tenacemente aggrappata all’innovazione, con il politecnico, gli studi aerospaziali e la progettazione di componenti per l’ente spaziale Europeo. Nella parte orientale, Vercelli e le sue risaie sono il cuore pulsante di un’economia agricola che ha fatto la storia in Italia. Al nord, Biella è il centro di eccellenza dei filati e si sta riscoprendo meta di turismo giovane, grazie ai suoi sentieri di salute che permettono lunghe camminate tra rifugi e prati sulle pendici delle Alpi. Il basso Piemonte delle Langhe Roero, zona compresa tra l’Appenino ligure, le Alpi Marittime e il Monferrato:  "I Paesaggi Vitivinicoli del Piemonte: Langhe-Roero e Monferrato", iscritto alla Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO dal 2014. Ricco di risorse naturali e paesaggistiche, il Piemonte offre l’opportunità di vivere una vacanza all’insegna dello sport, del relax e del divertimento per alternare momenti di svago alla visita del patrimonio artistico.

 

Cosa vedere e cosa fare

Torino, la prima Capitale d’Italia, è la città industriale per eccellenza della storia italiana, con i suoi portici monumentali e le aree archeologiche. La Mole Antonelliana è il simbolo della città ed ospita il Museo del Cinema, il Palazzo Reale e la Cattedrale di San Giovanni Battista, dove è custodita la Sacra Sindone. Imperdibile il Museo Egizio, secondo solo a quello de Il Cairo e tra i più importanti al mondo. Splendida la Reggia della Venaria Reale, un complesso architettonico di estremo fascino, riconosciuta dall’UNESCO insieme alle altre Residenze Reali dei Savoia. Capolavori dell’architettura religiosa sono i Sacri Monti, luoghi di devozione riccamente decorati, diffusi sul territorio dell’intera regione: a Varallo Sesia, a Serralunga di Crea e Ponzano Monferrato, a Orta San Giulio, a Ghiffa, a Domodossola.La riva piemontese del Lago Maggiore è densa di rinomate località di soggiorno, come Arona con la seicentesca colossale statua di San Carlo, Stresa e le Isole Borromee, ricche di ville e giardini. Da non perdere una visita all’Isola di San Giulio, sulle rive del Lago d’Orta, distante circa 400 metri dal paese e raggiungibile per mezzo di battelli. Il piccolo paese di Orta San Giulio presenta un pittoresco centro storico caratterizzato da vicoli e piazze rilassanti.

In Piemonte vennero ospitate le olimpiadi invernali nel 2006, dato che costituisce uno dei più importanti sistemi di piste di sport invernali d’Europa. Sono presenti alcune delle più belle località sciistiche di tutto l’arco alpino, da Limone Piemonte, a Pragelato, a Sauze d’Oulx, al Sestriere, a Bardonecchia. Tanti sono gli sport che si possono praticare: sci di fondo, pattinaggio sul ghiaccio, snowboard, arrampicata su pareti rocciose, rafting in torrenti impetuosi, trekking sulle montagne intorno a Verbania, mountain bike lungo le sponde del Sesia, il golf in diversi centri su tutto il territorio e inoltre vela, windsurf, canoa al Lago Maggiore. Molte sono anche le riserve e i parchi naturali, soprattutto il Parco Nazionale del Gran Paradiso che ospita ghiacciai, laghi naturali e flora e fauna protette.

 

Cosa mangiare

Il Piemonte offre una ricca varietà di prodotti tipici, una tradizione culinaria nobile e fortemente caratterizzata. Tra questi spiccano i grissini, il riso e i relativi risotti, il brasato e il rinomato tartufo bianco d’Alba. Le specialità più caratteristiche della cucina regionale sono la fonduta e la bagna cauda: intingoli che esaltano l’uso del tartufo di Alba e quello delle verdure crude. Fra i salumi e i piatti di carne ricordiamo la doja (salsiccia ricoperta da strutto fuso), la bresaola d’Ossola, il tapulon (spezzatino fine di carne d’asino) tipico del novarese, la mortadella di fegato detta fidighin, condita con Barbera brulè e purè di patate. La produzione casearia piemontese comprende il tomino di latte vaccino e viene preparato con infinite varianti in tutto il territorio, il tumet di latte vaccino scremato e senza crosta, il gorgonzola di Novara, le famose robiole DOP e il Bra DOP.

Il cioccolato è di casa in Piemonte: con una produzione di 85.000 tonnellate, Torino è il maggior centro italiano per la lavorazione del cioccolato. In questa regione troviamo dolci caratteristici per ogni città, come i gianduiotti prodotti con le nocciole delle Langhe, i biscotti di Novara, i krumiri di Casale, il torrone di Alba, i baci di dama di Alessandria, gli amaretti a Novi e le margheritine di Stresa. Una scelta di vini di altissima qualità, con l’80% della produzione di soli DOC e DOCG, nonché il primato nel numero di vini DOCG in Italia. Qui è nata la benemerita associazione Slow Food. Regioni classiche d’eccellenza sono Monferrato, Langhe e Roero e alcuni dei più pregiati vini rossi sono: Barolo, Barbaresco, Gattinara, Ghemme, Nebbiolo, Freisa, Grignolino, Barbera, Dolcetto.

 

Alba, Langhe e Roero

Le Langhe e il Roero sono il sistema collinare più visitato del nord ovest italiano. Vicine a Torino, una delle capitali mondiali dell'automobile e protagonista nello sport, le colline che si estendono attorno al bacino idrografico del fiume Tanaro sono imperdibili per chi vuole scoprire i segreti della “dolce vita” all'italiana, dove clamore e confusione sono banditi per ritrovare ritmi di vita a misura d'uomo. Le Langhe sono una regione storica del Piemonte situata a cavallo delle province di Cuneo e di Asti, confinante con altre regioni storiche del Piemonte, ossia il Monferrato e il Roero e costituita da un esteso sistema collinare definito dal corso dei fiumi Tanaro, Belbo, Bormida di Millesimo e Bormida di Spigno. A giugno del 2014 i paesaggi collinari di Langhe e Roero sono entrati a far parte del patrimonio mondiale dell’Unesco. La candidatura dei Paesaggi Vitivinicoli del Piemonte è stata accolta dal comitato permanente del Patrimonio Materiale dell’Unesco riunito a Doha, in Qatar.

Secondo l’Unesco, i vigneti piemontesi costituiscono un esempio eccezionale di interazione dell’uomo con il suo ambiente naturale: grazie ad una lunga e costante evoluzione delle tecniche e della conoscenza sulla viticoltura si è realizzato il miglior adattamento possibile dei vitigni alle caratteristiche del suolo e del clima, tanto da diventare un punto di riferimento internazionale. I paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato incarnano l’archetipo di paesaggio vitivinicolo europeo per la loro grande qualità estetica. L’attenzione va anche alle eccellenze rappresentate dai vini piemontesi. Vicine a Torino, le colline che si estendono attorno al bacino idrografico del fiume Tanaro sono imperdibili per chi vuole scoprire i segreti della “dolce vita” all’italiana, dove clamore e confusione sono banditi per ritrovare ritmi di vita a misura d’uomo.

Un territorio dove usi e costumi risentono delle influenze della vicina Francia e dove si possono ammirare numerose testimonianze che la storia ha lasciato nel corso degli anni in queste terre di passaggio, a metà strada tra il mare della Liguria e le città della parte più economicamente sviluppata del Paese.

La città di Alba, considerata la capitale delle Langhe, regione collinare a nord est della provincia di Cuneo, è circondata da armoniosi vigneti dai quali nascono alcuni tra i vini più conosciuti e pregiati d’Italia: Barolo, Barbaresco, Barbera, Dolcetto e Moscato d’Asti.

Il centro cittadino ha il suo fulcro in Via Vittorio Emanuele, meglio conosciuta come Via Maestra, vera boutique di tipicità e prodotti prestigiosi, da sempre punto d’incontro per albesi e turisti.

Nei ristoranti della città e delle colline circostanti si possono degustare  ricette che combinano l’eleganza e la tradizione, arricchite in autunno dalle famose scaglie di tartufo bianco d’Alba, il noto Tuber Magnatum Pico. La Fiera Nazionale del Tartufo Bianco d’Alba, nata nel lontano 1928, celebra ogni anno in autunno questo misterioso prodotto di qualità.

 

La Fiera del Tartufo

La Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba è la più grande esposizione mondiale di tartufi provenienti dalle colline piemontesi di Langhe, Roero e Monferrato.

Fulcro della manifestazione è il Mercato Mondiale del Tartufo Bianco d’Alba dove, oltre ai pregiati tartufi, è possibile assaggiare e acquistare le specialità gastronomiche della zona, quali vini, liquori, formaggi, pasta, salumi, dolci, cioccolato, funghi e, naturalmente, le celebri Nocciole Piemonte e Castagne di Cuneo, entrambe a marchio IGP.

All’interno del mercato è inoltre allestita un’area riservata alla ristorazione e alla degustazione dei vini di Langhe e Roero.

Durante i fine settimana, incontri con chef di fama mondiale, tasting, corsi di degustazione e incontri tematici per “Alba Truffle Show”, il contenitore di eventi gourmet ospitato nel Cortile della Maddalena, sede del Mercato.

 

Fenoglio e Pavese

Langhe e resistenza. Ecco i due poli attorno ai quali si sviluppa la narrazione di Beppe Fenoglio. Raccontò una dura realtà di fronte alla quale ogni individuo svela la sua vera natura, dando vita ad una varietà di personaggi. Incontriamo i deboli, gli sconfitti, le vittime e i forti, furbi, subdoli, rapaci, la cui umanità è corrosa dalla volontà di sopravvivenza.

L’opera di Beppe Fenoglio è quello della guerra partigiana combattuta tra il 1943 e il 1945. Esperienza che nutrì i suoi romanzi, pensiamo al Partigiano Johnny o a Una questione privata, considerati tra i più importanti della letteratura italiana della Resistenza.

Nella produzione di Cesare Pavese viene riproposto costantemente il tema dell'infanzia vissuta nel paesaggio delle Langhe, dove la campagna aspra, segnata da fatica e miseria, è però ricca di una tensione vitale che si manifesta, nei necessari opposti della nascita e della morte, con i simboli ricorrenti del sesso e del sangue. Nel suo romanzo più significativo, La luna e i falò, il protagonista, tornato nelle Langhe dopo molti anni passati in America, presto si rende conto che solo i luoghi sono rimasti identici, non le persone e le situazioni. La lingua del romanzo si serve di parole quotidiane, di una sintassi improntata ai moduli del dialetto e al parlato, che comunicano al lettore la fatica di passare da una realtà vissuta in maniera intensa ma ingenua a un più consapevole bisogno di capire.